Uralia in Alto Adige

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    Amici,

    quest’anno, causa virus, è saltata la tradizionale sgroppata in compagnia del nostro affiatato gruppetto di Uralisti. Ci siamo quindi organizzati da soli per una breve vacanza di val Badia, Alto Adige. Qui sotto un sintetico resoconto.

    Innanzitutto, i preparativi pre-partenza. Non sono molto rigoroso nel cambio dell’olio motore e relativo filtro. È un lavoretto semplice, ma assai sporchevole. Ogni volta, finisco per inzaccherare il box, e trovo attrezzi ed altro viscidi d’olio dopo settimane. Quindi, controllo regolarmente il livello, ma effettuo raramente la sostituzione. Questa volta mi sono deciso, anche perché l’olio aveva ormai sulle spalle almeno 10.000 km, se non di più. Ed ho fatto bene a sostituirlo! Pochissima limatura sul tappo magnetico, ma parecchia – impalpabile, ma chiaramente visibile – nell’olio, che presentava un curioso ed un po’ inquietante color ‘nero metallizzato’. Sostituito quindi olio, filtro, e olio della coppia conica (quest’ultimo, bello pulito). Ho anche lubrificato con WD40 il giunto cardanico, mentre non me la sono sentita di sfilare il millerighe per ingrassarlo… temevo qualche complicazione nel rimontaggio (lavorando da solo, il millerighe va sostanzialmente infilato ‘alla cieca’…) a ridosso della partenza, e quindi ho, per ora, lasciato perdere (però ho sparacchiato abbondante WD40 nella zona del millerighe, così per scaramanzia).

    Da Milano alla val Badia sono circa 400 km, evitando autostrade. Decidiamo di dividerli in due tappe all’andata, e di fare un tappone unico al ritorno. Andata via Lecco, lungolago, Valtellina, passo del Tonale con sosta notturna a Ossana, sul versante trentino (220km). Il giorno dopo (sotto pioggia torrenziale, freddo, nebbia perfino!) passo della Mendola, Bolzano, valle dell’Isarco, val Pusteria, passo Furcia, val Badia (circa 200 km).

    Uralia si è comportata benissimo nei trasferimenti, anche in condizioni ambientali proibitive. I pneumatici tassellati Haidenau k67 sono forse un po’ rumorosi, ma hanno un grip soddisfacente anche sotto pioggia a secchiate.

    Nei giorni successivi, partendo da S. Martino in Val Badia, bellissime escursioni in val Badia, in val Pusteria e nelle valli secondarie e panoramicissime. Al top le gite al lago di Braies, al lago Neves e al lago Anterselva, ed al bellissimo Passo delle Erbe. Uralia macina i passi alpini come non avesse fatto altro in vita sua, regge spesso la terza senza sforzo, in seconda si arrampica ovunque, la prima è stata usata solo per superare pendenze da capogiro sulla strada per il lago Neves.

    Partenze sempre istantanee al mattino, anche con temperature attorno ai 6-8°C (qualche riflessione sull’opportunità di una revisione del motorino di avviamento sarà oggetto di un post ad hoc). Cambio così-così, nonostante il tentativo di regolazione fine, le grattate sono quasi inevitabili, a meno di cambiare a bassa velocità… pazienza!

    Il viaggio di ritorno è stato lungo (circa 390 km), ma fattibile partendo presto al mattino, e programmando una salutare sosta per pranzo (a Sommacampagna, ottimo pranzo alla trattoria “al Ponte”, da raccomandare!). Uralia ha avuto un momento di incertezza a Bolzano, presto risolto (centralina? Post ad hoc), ma nel complesso si è comportata benissimo, confermandosi una grande viaggiatrice ed un mezzo insuperabile per un turismo ‘lento pede’. Certo, il suo tallone d’Achille sono i trasferimenti: le autostrade è meglio lasciarle perdere, e la media vera lungo statali e provinciali non supera i 50-60 km/h. Ovviamente, la velocità di crociera è più alta (io tengo i 70 circa, con punte sugli 80), ma alla fine – dividendo i km percorsi per le ore necessarie a percorrerli - si finisce sempre inevitabilmente attorno ai 50-60 effettivi (soste benzina comprese).

    Quanto ai consumi, per percorrere i 1350 km della vacanza in Alto Adige Uralia si è bevuta un litro di benzina ogni 17.5 km, circa. Non male, considerando il su-e-giù dai passi dolomitici.

    E da non trascurare la capacità di carico… al ritorno, oltre al normale bagaglio da escursione in montagna, Uralia era carica di speck, succo di mele, marmellate varie, formaggi vaccini e caprini, wurstel, salsicce, vino di Caldaro, shuttelbrot, sciroppo di sambuco e di menta di montagna, brezel, succo di rabarbaro, pesche del contadino, albicocche e prugne mature, due chili di patate novelle, mezza anguria, due meloni del lago di Garda… :)

    Luciano
     
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  2. sidepercaso
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    Bel giretto :b: posta qualche foto se ce l'hai
     
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    CITAZIONE (sidepercaso @ 22/7/2020, 13:20) 
    Bel giretto :b: posta qualche foto se ce l'hai

    Et voilà!

     
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  4. sidepercaso
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    :b: :b: :b:
     
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    E.D. (edì®)

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    CITAZIONE (Sidecarural @ 22/7/2020, 22:36) 
    Et voilà!

    Bello!
    Ma troppo lungo, 23 minuti di filmato non li guarderà nessuno... ti consiglio di farne una versione riassuntiva, di tre minuti circa.
     
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    Ciao Nuovo Capo!

    Hai ragione, 23 minuti sono forse troppi per un video monotematico.... ma hai anche torto, perché - come indicato nella presentazione del video - lo scopo del filmato è proprio quello di accomodarsi nel carrozzino, e godersi il viaggio proprio come se si fosse a bordo. Infatti, il filmato è quasi 'in tempo reale' (col vantaggio che se il "passeggero" virtuale si stufa, interrompe il video, mentre se è davvero a bordo gli tocca restarci!).

    Ho fatto anche un altro video simile: "Up and down the Spluga pass", sempre in Ural. Ebbene, è il mio filmato che ha ricevuto più consensi, con quasi 9000 visualizzazioni !!!! Si vede che ci sono degli appassionati che si mettono lì, e guardano questo tipo di video con soddisfazione....

    Grazie comunque del commento, ciao
    L.
     
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5 replies since 19/7/2020, 09:23   100 views
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